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Lo scarabeo d'oro: Charidotella sexpunctata

Lo scarabeo tartaruga d'oro o Charidotella sexpunctata appartiene alla famiglia delle Chrysomelidae. Questo coleottero è largamente diffuso negli Stati Uniti, anche se non originario di quei luoghi. La classificazione scientifica di questo insetto è avvenuta in tempi relativamente recenti. La Charidotella sexpunctata è una delle più piccole creature trasparenti del mondo. Lungo 5-8 mm, somiglia vagamente a una coccinella metallizzata, passa da un netto color oro a sfumature bronzo rame a secondo del momento dell'anno. Lo scarabeo tartaruga d'oro riesce a cambiare colore grazie alla luce che si riflette attraverso il liquido contenuto in una sorta di "fodero" trasparente che la avvolge. Lo stato larvale impiega un meccanismo di difesa dai predatori particolarmente originale: usando un’apposita appendice, l’insetto si ricopre dei suoi stessi escrementi. Questi poi, una volta induriti, vengono impiegati come una sorta di scudo mobile, usato per spaventare o confondere i suoi predatori naturali, principalmente vespe e mosche parassite. Una curiosità: i primi entomologi che cercarono di catturare ed esporre in un quadro uno di questi insetti scoprirono, con loro estrema sorpresa, che al momento della morte l’insetto perde la sua colorazione dorata. Fonte immagine dykai.eu.

Formiche "lomecusomani"

Rimanendo in tema animali e droga, oggi vi parlo delle formiche che si "drogano". Alcune specie di formiche vengono parassitate da un coleottero, la Lomechusa, che penetra nelle colonie e offre alle formiche operaie una sostanza dolce dai tricomi, dei peluzzi posti sulla parte inferiore delle elitre. La sostanza offerta dalla Lomechusa alle formiche operaie funge da "droga" di cui le formiche non possono più fare a meno, e che le rende vulnerabili. Una volta drogate, le operaie della colonia parassitata ospitano la Lomechusa nel nido e smettono di curare la prole. Così, la Lomechusa si nutre delle larve senza reazioni da parte delle formiche operaie. Le colonie parassitate dalla Lomechusa rimangono costituite dalle formiche operaie drogate, le quali muoiono dopo poco tempo lasciando il nido vuoto. Le specie parassitate dalla Lomechusa vengono comunemente dette formiche "lomecusomani".  Di altri esempi di animali che si "drogano" ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, intitolata "Sballo animale: quando a drogarsi sono gli animali". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine WikiCommons.

La droga delle mosche

La droga non è solo una prerogativa degli umani, anche gli animali fanno uso di droghe. Alcune volte lo fanno per aumentare le loro prestazioni, altre volte lo fanno per puro scopo ricreativo, come l’essere umano. Tra gli insetti c'è la moscaMusca domestica, che per "drogarsi" si posa sul cappello dall'Amanita muscaria, un fungo altamente velenoso. Le mosche che si appoggiano sulla cuticola del cappello di questo fungo e ne leccano la superficie rimangono stecchite. Dopo un po' di tempo cominciano a muoversi e si possono notare i sintomi dell'intossicazione: il volo è scoordinato, i movimenti sono più lenti... Trascorso altro tempo le mosche si riprendono e in breve tempo ricominciano le normali attività e volano via come nulla fosse stato. Una curiosità: il nome di questo fungo, “Amanita muscaria”, deriva da “mosca”, in quanto è noto che questi insetti sono attratti dai cappelli del fungo e ne rimangono “stecchiti”. Un altro nome popolare per questo fungo è “amanita ammazzamosche”, nel secolo scorso i suoi cappelli venivano collocati sui davanzali delle finestre e utilizzati a mo’ di insetticida. Di altri esempi di animali che si "drogano" ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, intitolata "Sballo animale: quando a drogarsi sono gli animali ". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine WikiCommons.