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Lezione DARWIN


Charles Robert Darwin (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19 aprile 1882) è stato un naturalista e geologo britannico, celebre per aver formulato la teoria dell'evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale agente sulla variabilità dei caratteri ereditari, e della loro diversificazione e moltiplicazione per discendenza da un antenato comune.

Darwin operò una trasformazione della visione dominante di stabilità in un'immagine di movimento, riguardante la Terra, tutte le specie al mondo e gli strati sociali. Le sue idee sconvolsero il mondo e trasformarono il modo in cui la scienza considerava la vita sulla Terra.

Ciò che dominava il pensiero biologico era la dottrina religiosa, per cui Darwin non contrastò soltanto una visione scientifica predominante. L'estinzione della specie poteva essere dovuta a cause naturali, ma ogni nuova specie prendeva il proprio posto per un atto individuale di creazione, per intervento divino: questo era il modo di ragionare più diffuso, quando Darwin era giovane.

E’ chiaro che in questi termini, scienza e religione risultassero due realtà facilmente sovrapponibili. Egli operò una prima distinzione fondamentale: il mondo scientifico da una parte e quello religioso dall'altra; convinse il mondo scientifico che la vita si è evoluta per cause naturali. In tal senso egli contribuì enormemente alla laicizzazione del mondo occidentale più di ogni altro pensatore della storia a lui precedente.
Per certi aspetti, Darwin ha letteralmente definito tutto il contenuto della biologia evoluzionistica fino ai giorni nostri: ricercò i meccanismi dell'evoluzione nei principi dell'eredità, senza conoscere i geni e il loro comportamento. Capì l'importanza dell'ambiente nel processo della selezione naturale e dell'adattamento. 

Vita

Charles Darwin nacque da genitori appartenenti a famiglie benestanti. Darwin studiò presso una scuola privata, ma mostrò subito di preferire enormemente la vita all'aria aperta, e fin da subito fu attirato dalla passione di raccogliere campioni di storia naturale.

II padre lo indirizzò a Edimburgo verso gli studi di medicina, pretendendo dal figlio che si procurasse una professione. Ma Darwin si rese presto conto che, considerato il rango della famiglia da cui proveniva, non aveva affatto bisogno di cercare un lavoro per mantenersi. Maturavano nel frattempo i suoi interessi per le ricerche e le discussioni scientifiche.

Scontento dei risultati che il figlio stava ottenendo nello studio, il padre allora decise di spedire il ragazzo a Cambridge per farlo diventare pastore. Nel 1831 Darwin si laureò. Negli anni di permanenza a Cambridge ebbe modo di raccogliere piante e coleotteri con particolare gioia, partecipando anche insieme a un geologo, Adam Sedgwick, all'esplorazione del Galles.

Viaggio del Beagle, 1831-1836

Darwin ritornato dal Galles, ricevette la decisiva lettera di Henslow, che fu il punto di partenza per quello che definì «l'evento più importante della mia vita». La lettera diceva che il capitano FitzRoy era disposto a dividere la sua cabina con un giovane che desiderasse seguire come naturalista, senza percepire stipendio, il viaggio del Beagle.

Il viaggio, che aveva lo scopo di tracciare le carte delle acque costiere delle regioni meridionali del Sud America, durò quasi cinque anni: dal 27 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836. Darwin iniziò a trovare fossili e a osservare animali di grandi dimensioni, come i nandù, i guanachi, le vigogne e gli alpaca; tutte queste osservazioni lo avrebbero portato, insieme alle esperienze che ebbe in seguito alle isole Galapagos, a elaborare il concetto di evoluzione, forse perfino prima di tornare in patria alla fine del lungo viaggio. Le raccolte di Darwin erano di vasta portata e le sue osservazioni geologiche ricche, originali e particolareggiate. Comincia a spedire campioni in Gran Bretagna, insieme a lettere in cui presentava gran parte dei suoi risultati geologici. In una fase successiva del viaggio, Darwin studiò anche la barriera corallina, effettuando importanti osservazioni che suggerivano un riesame della teoria della formazione degli atolli corallini.

Durante i cinque successivi al ritorno in patria, Darwin sviluppò la teoria dell'evoluzione, raggiunse una salda posizione nel mondo scientifico.

La cosa di maggiore importanza in questo periodo fu che Darwin, nel 1838, prese ad occuparsi del primo libro di appunti circa i fatti relativi all'Origine della specie: si rese presto conto che gli uomini non costituivano un'eccezione alla sua tesi, secondo la quale tutte le specie sulla Terra sono collegate attraverso un processo di discendenza.

Teoria dell'evoluzione

Con la teoria evoluzionistica Darwin dimostrò che l'evoluzione è l'elemento comune, il filo conduttore della diversità della vita. Secondo una visione evolutiva della biologia, i membri dello stesso gruppo si assomigliano perché si sono evoluti da un antenato comune. Secondo questo modello le specie sono originate in un processo di “discendenza con variazione”. Fatto ancora più importante, nel suo trattato sull'origine delle specie, Darwin propose la selezione naturale come meccanismo principale con cui la variazione porta alla speciazione e dunque all'evoluzione di nuove specie. La teoria evoluzionistica di Darwin si basa su tre presupposti fondamentali: 
  • Riproduzione: tutti gli organismi viventi si riproducono con un ritmo tale che, in breve tempo, il numero di individui di ogni specie potrebbe non essere più in equilibrio con le risorse alimentari e l'ambiente messo loro a disposizione. 
  • Variazioni: tra gli individui della stessa specie esiste un'ampia variabilità dei caratteri; ve ne sono di più lenti e di più veloci, di più chiari e di più scuri, e così via. 
  • Selezione: esiste una lotta continua per la sopravvivenza tra gli individui all'interno della stessa specie e anche con le altre specie. Nella lotta sopravvivono gli individui più adatti, cioè quelli che meglio sfruttano le risorse dell'ambiente e generano una prole più numerosa. 
Darwin affermò che l'evoluzione di nuove specie avviene attraverso un accumulo graduale di piccoli cambiamenti casuali. Quelli positivi, cioè favorevoli alla sopravvivenza dell'individuo che ne è portatore, fanno sì che quel'individuo possa riprodursi più facilmente e quindi trasmettere le proprie caratteristiche ai discendenti. Ciascuna specie presenta un proprio adattamento all'ambiente evolutosi mediante la selezione naturale; comprendere in che modo gli adattamenti si sono evoluti per selezione naturale è il compito della biologia evoluzionistica. La teoria dell'evoluzione delle specie è uno dei pilastri della biologia moderna.

Selezione naturale

Gli individui di una popolazione sono in competizione fra loro per le risorse naturali; in questa lotta per la sopravvivenza, l'ambiente opera una selezione, detta selezione naturale. Con la selezione naturale vengono eliminati gli individui più deboli, cioè quelli che, per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni ambientali; solo i più adatti sopravvivono e trasmettono i loro caratteri ai figli. In sintesi, i punti principali su cui è basata la teoria evoluzionistica di Darwin sono: variabilità dei caratteri, eredità dei caratteri innati, adattamento all'ambiente, lotta per la sopravvivenza, selezione naturale ed isolamento geografico. 

La teoria dell'evoluzione di Darwin si basa su 5 osservazioni-chiave
  • Le specie sono dotate di una grande fertilità e producono numerosi discendenti che possono raggiungere lo stadio adulto. 
  • Le popolazioni rimangono grosso modo delle stesse dimensioni, con modeste fluttuazioni
  • Le risorse di cibo sono limitate, ma relativamente costanti per la maggior parte del tempo.
  • Con la riproduzione sessuale generalmente non vengono prodotti due individui identici. La variazione è abbondante
  • Gran parte di questa variazione è ereditabile
Per queste ragioni Darwin afferma che: in un mondo di popolazioni stabili, dove ogni individuo deve lottare per sopravvivere, quelli con le "migliori" caratteristiche avranno maggiori possibilità di sopravvivenza e così di trasmettere quei tratti favorevoli ai loro discendenti. Col trascorrere delle generazioni, le caratteristiche vantaggiose diverranno dominanti nella popolazione. Questa è la selezione naturale. Darwin afferma inoltre che la selezione naturale, se si trascina abbastanza a lungo, produce dei cambiamenti in una popolazione, conducendo eventualmente alla formazione di nuove specie. Darwin immaginò inoltre la possibilità che tutte le specie viventi discendessero da un antico progenitore comune. Le moderne prove del DNA sostengono questa idea.


EVOLUZIONE - DARWIN E MENDEL - prima parte

In breve 

Charles Robert Darwin nacque nel 1809 a Shrewsbury, nella campagna inglese. La sua famiglia, benestante e anche aperta alle idee moderne, gli permise di studiare ciò che gli piaceva. Darwin amava soprattutto la natura e studiò scienze naturali all'università di Cambridge con grande successo.

A 22 anni Darwin si imbarcò per la sua meravigliosa avventura e tornò a casa a 27 anni con molti taccuini pieni di appunti, casse colme di pietre, piante e scheletri animali, e molte idee originali in testa.

Mettendo assieme le sue rigorose osservazioni Darwin arrivò alla conclusione che tutti gli esseri viventi, uomo compreso, sono sottoposti, nel succedersi delle generazioni, a lenti ma continui cambiamenti, chiamati evoluzione. Oggi sappiamo che questi cambiamenti originano da piccole modificazioni spontanee del DNA(note come mutazioni) non ereditate dai genitori, ma trasferite ai figli. L'ambiente seleziona (selezione naturale) gli individui che, a seguito di queste mutazioni, risultano più adatti alla sopravvivenza e alla riproduzione; il cambiamento, impercettibile nel corso di una generazione, è evidente nei millenni della storia della vita sulla Terra. Tutti gli esseri viventi, inoltre, hanno avuto una comune origine da organismi primordiali, da cui sono derivati attraverso un lento processo di specializzazione.

Dopo molti anni, nel 1859, Darwin espose questa sua rivoluzionaria ipotesi scientifica nel libro L'origine delle specie ad opera della selezione naturale, ossia il mantenimento delle razze avvantaggiate nella lotta per la vita

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